martedì 13 maggio 2014

THE RED QUEEN

Fu buio all’inizio, dopo quel bagliore accecante, poi di nuovo la luce.
Pian piano i sensi iniziavano a riattivarsi: il rumore del mare, il dondolio e l’odore acre della polvere da sparo.
Al risveglio, aprendo a stento gli occhi, il primo pensiero fu: “Dove sono?”
Iniziò a guardarsi le mani, affusolate, ricche di anelli e con  il sangue raggrumato nei solchi profondi scavati dalla salsedine e dalle cime nodose.
“Forse, non sono io.” Si disse.
Si tastava il viso, scoprendo al tatto una barba folta ma non ispida.
A stento riuscì a sedersi sul letto, un letto morbido. Un Tempo era abituato ai ritrovi occasionali nei boschi, a bivaccare usando una tunica che lo avvolgeva.
Respirava lentamente per raccogliere le giuste energie psichiche, per rendersi conto cosa stesse accadendo e intanto si domandava come mai si trovasse in una casa sul mare.
La curiosità lo aveva attanagliato.  Si alzò e si diresse verso uno specchio appoggiato su un tavolo che dall’aspetto doveva essere appartenuto ad una casa principesca.
Si guardò e vide se stesso. Vide un uomo che, nonostante la barba incolta, aveva tratti vagamente femminei nella delicatezza del taglio degli occhi e nell’atteggiamento delle labbra carnose.
Sussurò :” “ Lei “ … “ Lei “ dov’è?” girandosi improvvisamente come a cercare una presenza.
D’un tratto sentì una voce morbida e brunita dietro di lui :”Benvenuto a bordo.”
Si voltò e vide un uomo di età avanzata, dall’ aspetto grave e severo, con la barba bianca,  che indossava una camicia stretta da una fascia rossa sui fianchi ossuti, lunghi calzari neri e braghe nere.
Sul fianco portava, inguainato in un fodero d’argento , uno spadino.
“Troppo piccolo” pensò nel guardarlo, abituato a spade ben più grandi, devastanti.
“Tu chi sei?  Dove mi trovo?” chiese al vecchio.
“Chi sono? ….Colui che ti ha accompagnato qui. Il tuo corpo si è “fermato” in un altro Tempo e la tua Anima, il tuo Spirito, si trovavano in un Limbo senza fine. Io, ho solo eseguito la volontà di chi lotta con te. Hai fatto un balzo spazio- temporale, per preservarti. Questo è tutto quel che so.” Gli rispose, sorridendo bonariamente.
Abbassò lo sguardo, annuendo, ma non riusciva ad accettare questa condizione.
“E’ stata “ Lei “….Vero?” riprese con rabbia, stringendo il pugno, rivolgendolo contro il vecchio che sorrise, quasi a volerlo calmare e rassicurare.
Poi con un lungo sospiro l’uomo  si sedette e cominciò a parlare :” Figlio mio, “ Lei “ ha attivato in te la “ Lunga Pausa “, per salvarti.  Sta bene e, come te, vaga nel Tempo e ti sta cercando. E’ stata una soluzione estrema, ma necessaria. Spero comprenderai…..”
Dopo un lungo silenzio, annuì rivolto al vecchio che lo guardava esitante, ripercorse l’ultimo atto  impresso in lui, rivedeva gli occhi di “ Lei “, apparentemente freddi ma gonfi di dolore. Non per questo rassegnati.
“Bene”, esordì :”Dimmi allora, vecchio, che cos’è questa casa…..galleggiante ? ”
Il Vecchio  atteggiò la bocca quasi a voler ridere dell’ingenuità mostrata dal suo interlocutore :”Questa, non è una casa galleggiante….è una nave….Una nave da guerra!” finì di dire con enfasi.
“Nave?  Da guerra? Io conoscevo le galee, per il trasporto delle truppe,non erano chiuse come questa!!”  Rispose con stupore e meraviglia.
“Figlio mio, questa, non si limita al trasporto…..è uno strumento, lo capirai…“dopo” lo terrai a mente.  Uno strumento di Morte e………di Ricerca.”
Un forte boato, distolse il Guerriero dal fare altre domande.
Improvvisamente il Vecchio disse :”Il mio Tempo ora è scaduto…..Ti saluto……Capitano…Lord Aymeric di Bretagna!”  e sorridendo compiaciuto accennò una rapida  riverenza e scomparve.
“Aspetta!!!” Gridò Lord Aymeric mentre un altro boato più fragoroso gli faceva perdere l’ equilibrio, gettandolo a terra.
 Aveva colpito con la testa violentemente le assi malferme del pavimento…e l’odore acre di salmastro  che gli pungeva le narici lo fece subito rianimare.
Si rialzò, come se nulla fosse, da solo e  si ricompose indossando la sua divisa.
Cominciò a guardarsi intorno, a cercare di riconoscere il luogo. Sentiva che quel luogo un tempo gli apparteneva.
Sullo scrittoio trovò in ordine le carte nautiche e gli strumenti per la navigazione.
Sulla lampada di alabastro era poggiato il suo cappello. Lo indossò.
In quel momento la porta del suo alloggio si spalancò improvvisamente e  apparve un uomo che gridava affannosamente :”Milord…Signore!!!  A dritta…..Gli Invasori
!!! Colpi di cannone! Dirigono qui!!! La Red Queen è sotto attacco!!! ”
Lord Aymeric guardando fuori da un oblò stizzito gli rispose :”Capitano Aymeric semmai…e Voi, come vi chiamate?”
“ McAllister, capitano…..Secondo a bordo da ormai due Ere, al Vostro servizio “ rispose l’ ufficiale,  impaurito dallo sguardo di Lord Aymeric.
  “ Si bussa prima di entrare. All’Accademia non Vi hanno insegnato le buone maniere, la disciplina?  La vostra buona ventura è che  Voi siete ora il  mio Secondo altrimenti  dieci colpi di nerbo legato alla Maestra, non ve le sareste di certo perse.” replicò con tono gelido il Capitano mentre finiva di chiudere l’uniforme sul corpo ancora dolente e segnato dalle ferite dopo l’ultimo scontro.
Il secondo si ritirò in silenzio e Lord Aymeric sospirò, poi diede uno sguardo all’avambraccio, al tatuaggio che un tempo aveva voluto per “ Lei “ :”Le tue grida echeggeranno nel Mare del Silenzio”
“E’ lì che devo andare….” Lei” è lì”
Alzò lo sguardo all’ennesimo colpo di cannone.
“McAllister – chiamò - armate gli uomini, sciabola e coltello, ordinate al Nostromo di sospendere le punizioni e che si ammainino le vele…….date ordine di armare i cannoni, entrambi i lati … Prepariamoci all’arrembaggio!!!
“Sissignore!!” rispose McAllister ricomparso come dal Nulla.
Lord Aymeric rimase fermo a guardare l’orizzonte, attraverso quel piccolo oblò. Il sole abbagliò il suo sguardo.
Fissandolo sussurrò : “Sto arrivando ...Vengo a prenderti.”

#nessunoenessuno

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