venerdì 6 giugno 2014

Forza del Mare

Uomini, maledetti Uomini. Legati alle tradizioni, nonostante il progresso. Un tempo si fidavano del Vento e delle Correnti: autostrade naturali che portavano a destinazione.

Ora hanno i motori, rapidi e veloci, si spostano, vincendo la Forza del Vento e delle Correnti.
Ma quando Vento e Corrente si uniscono, non c'è motore che tenga ed il Mare in burrasca travolge tutto.
Onde alte come muri, sovrastano la prora per poi inghiottirla.
Il fragore dell'onda in coperta ... poi silenzio, attimi interminabili. 
Ci si rialza, come colpiti in pieno viso dal più bastardo dei pugili irlandesi, anche se poi non era un pugile, ma dovevi giustificare che, ubriaco al pub qualcuno, degno di tale arte, poteva metterti K.O.
Si guarda avanti, fuori, a contare eventuali danni.
Intanto l'elica cavita frullando quel poco d'acqua che riesce a raccogliere. Tutto va a rilento, piano, e intanto riprende la danza preparatoria: le onde ballano, senza un'apparente ritmo logico, fino a ricompattarsi e rialzarsi di nuovo, in quell' unico muro.
L'equipaggio è stanco e provato, butta fuori persino l'anima.
Per  corridoi e carruggetti l'odore è acre e forte tanto da indurre a sentirsi male anche se non si soffre il mare.
Chi si abbandona alla Forza del mare non è Uomo. C'è bisogno allora di un Uomo, che sappia leggere il movimento delle onde mentre è al timone.Così da tenere stabile la Nave: quest'Uomo è il Nostromo.

#nessunoenessuno


Ludolf Backhuysen - Navi incagliarsi in una tempesta



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