Trenta cannoni cantano insieme
volti anneriti, mani bruciate.
Il Capitano salta nel Sangue,
Sulle
sartìe volano gli Uomini.
Fumo di Guerra si addensa
imperioso.
Stella del Cielo scendi a Rapire.
Occhi di Vetro tagliano il Cuore.
Buio della Gabbia.
Mare Nemico.
Cantava il più grande dei quattro con una voce che era quasi un lamento. Finito di cantare si buttò repentinamente addosso ad uno dei più piccoli, il "nemico", e sfoderando uno spadino d'oro , mentre con una mano gli afferrava la gola, con l'altra avvicinava la punta della piccola lama sulla vena del collo che si era gonfiata sotto la pressione, rivelando un colorito verdognolo, come la venatura di una foglia.
" Hai una sola possibilità di vivere. Dimmi dov'è!" ordinò il giovane assalitore inalberando un'aria minacciosa.
In quel momento dalla chioma dell'albero spuntò una testa fitta di complicati riccioli azzurri, tenuti su da grosse gocce di diamanti.
" Sei un bandito, figlio di bandito, Erwin ", gridò la testolina azzurra.
Il ragazzo spostò la lama dal collo del più giovane verso la mano della giovane che rapida la afferrò, senza ferirsi.
" Ti ho disarmato, ingenuo figlio Venuto dal Nulla!" gridò la creatura alata.
E saltò a terra.
Era alta quasi quanto lei, ma indossava un paio di stivali ricoperti di morbide piume che la slanciavano e la facevano apparire più alta, ed era snella..e lei, invece...
Muireann si guardò riflessa nell'acqua del laghetto, si vide più piena, si sentiva piena. Pesante quasi.
La sua immagine cominciò a dissolversi e vide accanto al suo volto il sorriso malizioso della giovane che le indicava un punto al centro del laghetto.
Guardò in quella direzione e per un momento vide un uomo con baffi e pizzo, cortissimi capelli e due spalle forti piegarsi in due sotto un fendente sferrato da una figura corpulenta vestita di rosso. Fu un momento e ricordò..la battaglia...il sangue, le sue urla e due artigli nodosi che le afferravano la vita e la trascinavano via.
Un respiro ansimante e un ghigno dall'odore di marcio sotto due occhi di vetro,...
Un attimo dopo sentì di nuovo l'odore del muschio dei gusci, e cadde in ginocchio sopraffatta dalla nausea.
Subito due mani fredde e soffici, che riconobbe come quelle della Maestra della Casa, accorsero sollecite a sollevarla e a condurla verso un sedile di quarzo rosato , sotto un roseto fitto di bianchissimi fiori, " Ancora profumi", pensò, in preda ad un violento batticuore.
La lasciarono sola mentre tutt'intorno si prodigavano portando acqua, fazzoletti umidi per rinfrescarle le tempie, frutti zuccherini per ridarle energia.
Muireann si abbandonò all'abbraccio spigoloso del cristallo che pian piano sembrava riscaldarsi e sprofondare, adattandosi alle sue forme. Si accorse che il colore cambiava, il quarzo da rosa si era venato di blu e il blu si dipanava in rivoli sottili lungo le fenditure insediandosi come un male sottile, prendendo possesso di tutto il cristallo.
Il malessere si acuiva, ma la nausea aveva lasciato il posto ad un'inquietudine maggiore. Chiuse gli occhi e vide con chiarezza il Capitano tra urla e fumo denso : "La bandiera Rossa!", sussultò e aprì gli occhi.
Davanti a sè c'era un uomo giovane, forse come lei, con una lunga treccia di capelli neri e screziati di verde come quelli della Maestra, ma gli occhi erano d'oro e quando aprì le labbra per parlarle, brillarono bianchi denti affilati.
" Non sei tu..." pensò Muireann abbandonandosi di nuovo senza forze al cristallo. " Aymeric...Aymeric..."...
Il giovane uomo le accostò una ciotola alle labbra socchiuse..
#nessunoenessuno
Richard S.Johnson |
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