una dura e lunga caccia al Tesoro.
Porto cucita sul petto,
una Bandiera.
La Mappa che porterà da Lei.
Verità.
Le parole di questo sonetto, ritornavano prepotentemente nella mente di Aymeric mentre si avvicinavano al vascello che lentamente si inclinava su un fianco, fendendo le onde brulicanti di cadaveri. Parole che aveva incontrato all’ inizio del suo Viaggio. “Una bandiera, un drago nero in campo rosso”. Pensava.
Intanto i suoi uomini, fatti sbarcare i sopravvissuti sconfitti e tenuti alla lunga a poppa del vascello, si dedicavano alla ricerca della bandiera.
Ogni ricerca fu vana. “Capitano”, esordì Aymeric in tono conciliante rivolto a Lord Darkheim il famigerato “Corsaro dalla Giubba Rossa”, “abbiate la compiacenza di indicarmi dove si trova la Bandiera. Per un uomo così valoroso e di abilità marinaresche eccellenti come le Vostre è triste mostrarsi inginocchiato e messo ai ferri. Il Vostro equipaggio, quel che resta, vi osserva. Suvvia,non date una cattiva immagine di Voi.” Sorrideva Aymeric, non nascondendo un certo nervosismo. Entrambi gli uomini sapevano di cosa stavano parlando.
I rispettivi equipaggi li osservavano attoniti e incuriositi, sebbene stremati e laceri e ancora confusi dopo l’aspra battaglia e il cruento corpo a corpo.
Il capitano Invasore taceva, testa bassa sotto il sole cocente. I ferri tenevano stretti i polsi dietro la schiena, ma doveva mantenere il suo segreto. Ansimava, respirava a fatica.
Aymeric sapeva che il peso di quel fardello era duro da sopportare e contava sulla frustrazione di Darkheim per la sconfitta per indurlo a rivelarglielo.
Ma dove l’aveva nascosta?
Notò, sotto la giubba di rappresentanza del suo prigioniero, sangue raggrumato misto al sangue fresco delle recenti ferite. “Eppure era in una posizione franca durante la battaglia.” Pensò Aymeric e alzando gli occhi verso il Nostromo gridò: ”Spogliatelo! Mettetelo a torso nudo!”. L’uomo fece cenno a due marinai robusti, che lo afferrarono per le braccia mentre il Nostromo tenendolo per lo jabot della ricca camicia di fine lino irlandese, con un coltellaccio la squarciava dalla vita al collo.
Darkheim si dimenava con tutte le sue forze, ma era stanco e provato.
Aymeric si avvicinò scostando il Nostromo e finì di strappare la camicia: non poteva credere ai suoi occhi. Ciò che cercava, la bandiera, era cucita sulla pelle viva del suo prigioniero. "Dite a Lord Fletcher di preparare il tavolo operatorio. Che bevano entrambi abbastanza grog per reggere “ ghignò Aymeric rivolto al Primo Ufficiale," Il nostro Fletcher, nonostante la sua esperienza come medico, non mi pare abbia mai visto una cosa del genere. Per il nostro ospite invece, credo sarà il suo ultimo viaggio.”, sentenziò. E rivolgendosi al prigioniero: “I miei rispetti, Capitano. I suoi uomini saranno rilasciati a 30 miglia dalla costa. Sarà mia cura, attraverso un messo, far consegnare i vostri oggetti al Vostro comando. Vi garantirò gli onori alla fine del Vostro...viaggio”.
Il Capitano degli Invasori taceva. Sapeva quale sarebbe stata la sua fine. Rassegnato, ma non domo, sputò sprezzante la bevanda che gli era stata versata in bocca forzatamente e guardò Aymeric con sguardo torvo.
“E sia”, disse Aymeric “Fletcher, mandate giù tutto d’un sorso. Cominciamo subito”.
#nessunoenessuno
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