Io non ho mai amato. Sono stato strappato presto dalla Strada, per poi mischiarmi ad una ciurma rozza e poco colta. Qualcuno direbbe "dalla padella alla brace".
Ma vivere in quel calderone di bastardi mi ha dato disciplina e ha affinato le mie doti.
Ascoltavo Mozart e leggevo libri, cose che mia madre mi ha lasciato in eredità, mentre il resto dei marinai ascoltava rock nemmeno di grande qualità e leggeva fumetti porno.
Sapevo che prima o poi sarei tornato lì, a Tolone.
Avevo imparato il francese nei lunghi periodi in mare, un vecchio ufficiale mi dava lezioni. Questo mi permetteva di leggere ciò che Pauline mi spediva.Non si era dimenticata di me.
Di donne che mi scrivevano ne avevo tante, ma Pauline mi mostrava ciò che nessuno sapeva. Era costretta a fare quella vita, e capivo cosa volesse dire conservare e nascondere le proprie qualità, le proprie ambizioni, in attesa che giungesse la persona giusta per poi costruire la Vita.
Volevo uscire da solo, provare a cercarla, senza ossessionarmi, lasciando che fosse il Sesto Senso a guidarmi.
Fu così che la incontrai per strada.Era una giornata calda e piena di Sole. Camminava a passo spedito,un sacchetto di cartone tra le braccia con due baguette che sporgevano fuori. Lo sguardo basso,a contare i propri passi...chissà a cosa pensava in quel momento.
Non si accorse di me. Poggiai le mie mani,grosse e callose,sulle sue spalle minute.
Ebbe un sussulto, e lasciò cadere il sacchetto che portava in braccio. Alzò gli occhi stupita: "Mon petit! Tu qui!"
Le dissi sorridendo :" Je vois que vous avez appris un peu d'italien".
"Oui.... Leggendo le tue lettere...Ti aspettavo" e si abbandonò sul mio petto, stringendomi forte.
Ricambiai tenendole la testa con la mano sul mio cuore, giocando con i suoi morbidi capelli rosso vivo, e accarezzando la sua schiena con l'altra.
Ad ogni passaggio della mia mano, sussultava. Capii: aveva dolore.
Le sollevai il viso delicatamente, il suo taglio d'occhi si sposava perfettamente con l'iride verde.
Mi guardava in modo grave. Aveva ancora i residui di un occhio nero. La baciai,con foga e passione, e lei si abbandonò come se non aspettasse altro.
Furono cinque minuti di baci intensi. Il sapore delle nostre bocche aveva cancellato l'amaro delle nostre vite.
Le presi il viso tra le mani, la guardai intensamente negli occhi: "Pauline, tornerò. E la prossima volta tu verrai con me", le sussurrai.
Lei annuì, rotta dall'emozione,mentre le sgorgavano grosse lacrime dagli occhi.
"Resisti. Vivi per me." ripresi, mentre le porgevo un nodo fatto con cima di canapa.
Ci abbracciammo di nuovo, più forte di prima,senza dire una parola.
"Il Vento ti ha portato da Me, mon petit. E lo farà di nuovo", mi disse prima di salutarci.
" Si...Pauline mia. È il Vento giusto. Non cambierà mai."
#nessunoenessuno
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