venerdì 20 giugno 2014

The Red Queen - 6

La bevanda era densa. Un sapore di mandorle amare le invadeva la gola. Subito sentì un senso di rilassatezza che le invadeva il corpo e si lasciò andare, senza sforzarsi di trattenere i pensieri.
Intorno era tutto un affaccendarsi intorno al giovane uomo dagli occhi di felino che, ieratico, aveva steso in avanti le mani sulle quali una donna versava acqua limpida, mentre un’altra porgeva un panno candido col quale il giovane si asciugò.
Nel frattempo la Maestra della Casa aveva fatto approntare un' ottomana rivestita di lucida seta bianca sulla quale era stato steso un telo dello stesso colore. Muireann vi fu trasportata, in uno stato di torpore in cui tuttavia i sensi rimanevano all’erta.
La Maestra le scostò delicatamente le gambe e sollevò in parte la ricca veste sottile che indossava e il giovane si avvicinò sorridendo. “Mia Signora, non avere paura di quello che sto per fare.Devo solo avere una conferma” e sorrise alla Maestra. Muireann si stupì nell’udire la voce musicale dell’uomo, una cadenza nota, udita non molto tempo prima.

Shaimainn, questo era il nome del giovane Guaritore, si sedette di fronte a lei e, preso uno strumento dotato di una lunga cannula terminante con una specie di diamante levigato, lo introdusse leggermente tra le sue gambe. Muireann sussultò e debolmente cercò di ritrarsi. Ma l’uomo le mise una mano sul ventre dicendole: “Lasciami fare. Respira a fondo e chiudi gli occhi”. Obbedì e, sempre con molta cautela, Shaimainn finì di introdurre lo strumento mentre con l’altra mano premeva sull’addome e con un cenno del capo invitava la Maestra a guardare.
La Maestra assentì con un cenno, soddisfatta e lui ritrasse in fretta lo strumento procurandole un brivido vivo che la riscosse.
“Cosa c’è?”, gridò Muireann, quasi lottando per far uscire la voce.
“E’ in corso la Generazione”, rispose Shaimainn. “Hai un figlio dentro di te. Dovrai custodirti in attesa che torni il Padre”, concluse.
Muireann si lasciò cadere di nuovo giù.”Un figlio”, pensò…”Aymeric…un figlio e tu, dove sei?” .
Si coprì il viso con le mani come da bambina, quando, a disagio davanti allo sguardo crudele della Vicaria, si nascondeva dal Mondo e volava nel suo.
“Non posso farlo nascere senza di te…dove sei?”. Muireann si concentrò e, nonostante i ricordi fossero confusi, cercò di risalire indietro sulla scala del Tempo , per ricordare il momento in cui era accaduto.
Chiese al giovane : “Da quanto tempo è in me questo Seme?”. “Sei settimane terresti”, rispose lui. “Ma qui il Tempo corre più veloce. Non attenderai i nove mesi delle femmine terrestri. “
“Nascerà qui. Qui avrà la Luce, non potremo aspettare il ritorno del Capitano”, le disse la Maestra, prendendole le mani, intuendo la sua amarezza.
Muireann cominciò a singhiozzare, affannata, il vuoto le era calato addosso d’improvviso. “Non tornerà”, disse alla Maestra “Mentre mi allontanavo dalla Nave, lui non ha mosso un muscolo per fermare…”, e qui tacque.
“Per fermare chi? O cosa?” intervenne la Maestra. “Per fermare …qualcuno…qualcuno di Oscuro, di Vecchio…lui non era più lui, non aveva più il comando. Veniva guidato…non ricordo più”…
Shaimainn fece un cenno con la mano alla Maestra : “Basta così. Non andiamo avanti, ora è bene che non ricordi troppo" . La Maestra diede ordine di lasciarla sola e si avviò verso un tempietto nascosto nel folto di una piccola radura circondata di alberi di nocciolo.
Muireann chiuse gli occhi e dormì quasi subito. E sognò…un uomo, una battaglia, un incantesimo, una giovane donna…


#nessunoenessuno









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