Nella Nebbia furono Sorpresi.
E furono ghermiti.
24 ottobre 1917.
#nessunoenessuno
"La mancata resistenza di reparti della Seconda Armata, vilmente ritiratisi senza combattere o ignominiosamente arresisi al nemico, ha permesso alle forze armate austro-germaniche di rompere la nostra ala sinistra sulla fronte giulia"
Firmato: Luigi Cadorna
L'episodio segnò una fase drammatica della Prima guerra mondiale, che vide prevalere temporaneamente le truppe austro-ungariche sulle potenze alleate (Francia, Gran Bretagna, Impero russo e Regno d'Italia). I fatti si svolsero lungo la valle dell'Isonzo, al confine con la Slovenia, teatro delle maggiori operazioni belliche dell'esercito guidato dal comandante Luigi Cadorna.
Alle due di notte del 24 ottobre 1917 gli Austro-ungarici tentarono l'assalto al bunker di Caporetto, con un'astuta strategia. Distraendo gli avversari con l'artiglieria pesante, sfondarono a nord e a sud della linea difensiva italiana.
Ancora il 26 ottobre il Gen. Cadorna negava la Disfatta...
Il bilancio finale fu catastrofico per gli Italiani: 11.000 morti, 30.000 feriti e circa 300.000 prigionieri. Numeri che spinsero il presidente del Consiglio dei Ministri, Vittorio Emanuele Orlando, a rimuovere dall'incarico Cadorna e a sostituirlo con il generale napoletano Armando Diaz. Fu quest'ultimo a guidare la storica resistenza lungo la linea del Piave e le altre vittoriose battaglie della Grande Guerra.
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